Zico si giocava tutto a Norimberga nella seconda partita del Giappone contro la Croazia. Dopo aver perso con l'Australia nei minuti finali e con il contratto in scadenza tra un mese non rinnovato, l'ex campione brasiliano passato al calcio del Sol Levante voleva dare una scossa alla sua squadra ma non c'e' riuscito. Il Giappone non e' andato oltre il pareggio a Norimberga, un risultato che lo mette a rischio eliminazione, avendo nell'ultima gara del girone il piu' temibile degli avversari, il Brasile. Una squadra combattiva quella asiatica, che ci mette anche buona volonta' ma totalmente incapace di arrivare a conclusioni pericolose. Un paradosso che proprio uno come Zico non abbia saputo trasmettere ai suoi attaccanti la voglia di pungere e fare male alle difese avversarie. Ma forse non e' questione di Zico, ma di uomini. Vedere per credere i quattro che si sono alternati nel Giappone: non hanno mai tirato in porta. La Croazia invece ha fatto la gara, ha cercato di vincerla ma e' stata troppo imprecisa sotto rete. A remare conto ci si e' messa anche un po' di sfortuna, visto il rigore fallito (parato dal portiere nipponico) ed una traversa, ma anche tra i biancorossi tanta fragilita' in area di rigore al momento di concludere. Con queste premesse da una parte e dall'altra la gara del Franken Stadion non poteva che finire zero a zero. Si gioca alle tre del pomeriggio sotto un sole cocente, temperature canicolari e insolite per la Germania e Zico se ne e' molto lamentato a fine partita. Stadio come al solito strapieno e festante. I croati in Germania solo i turchi sono piu' numerosi dei croati quanto ad immigrati - in bianco e rosso hanno invaso Norimberga da giorni e dal centro al Franken Stadion si muovono con cortei urlanti. I giapponesi, tutti rigorosamente in blu, sono piu' ordinati: famiglie intere con bambini, coppie di fidanzati giovani, anziani in gita premio. Tutti con il sole rosso su sfondo bianco stampigliato in viso. Il Franken Stadion, in omaggio alle nuove disposizioni Fifa, schiera sulla pista d'atletica decine e decine di agenti della sicurezza per impedire invasioni pacifiche del campo. Tutto il primo tempo e' praticamente un monologo della Croazia. Tira in porta una ventina di volte, fallisce un rigore, colpisce una traversa. Ci provano tutti gli attaccanti della squadra di Kranjcar: il piu' attivo e' Prso ma anche Klasnic, Srna, Kranjcar (figlio dell'allenatore) arrivano con facilita' alla conclusione. E il Giappone? Ritmi lenti e sonnacchiosi, con Nakata e Nakamura che quando prendono palla non sanno a chi darla. I due attaccanti Yanagisawa e Takahara sono come due alberi piantati nell'area croata. Non si muovono neanche con le cannonate ed allora i due ci provano da fuori con scarsa fortuna. L'occasione piu' ghiotta per i croati al 22' con un generoso rigoroso concesso dall'arbitro belga De Bleeckere per fallo su Prso. Dal dischetto Srna tira anche bene ma il portiere giapponese compie un'autentica prodezza: si tuffa sulla sinistra e devia in angolo. Il pubblico in blu prende coraggio ma sei minuti dopo solo la traversa salva Kawaguchi su un tiro da fuori di Kranjcar. La Croazia colleziona angoli e angoli ma non passa e al 40' ci deve mettere tutta la sua esperienza il portiere croato Pletikosa su un tiro di Nakata. Nel secondo tempo Zico ruota gli attaccanti ma la musica non cambia. Prima di uscire Yanagisawa compie l'impossibile: a porta vuota mette fuori. Zico si mette le mani nei capelli e lo cambia. Ci prova solo il povero Nakata - uomo partita della Fifa - senza fortuna, mentre i croati dal canto loro sotto il solleone di Norimberga si perdono e vanno in confusione con Prso e Kranjcar jr. Poi anche lui viene sostituito dal padre in panchina e la gara finisce qui. (ANSA).