domenica, giugno 11, 2006
VIGILIA TRISTE PER GLI ITALIANI DI HANNOVER
Hanno contato i giorni e le ore per il loro primo incontro con la Nazionale italiana, ma alla vigilia della prima partita degli azzurri ad Hannover, il tanto agognato abbraccio con Totti e compagni e' destinato a trasformarsi in una cocente delusione. I circa tremila italiani residenti nella citta' tedesca famosa per le fiere da giorni invano rincorrono i biglietti per il debutto mondiale dell' undici di Lippi. C'e' un'atmosfera di grande frustrazione che ha spinto Francesco Tagliente, capo della sicurezza della Nazionale italiana, nel tentativo di evitare incidenti, a fare un appello a tutti gli italiani residenti nella regione di Hannover affinche' evitino di raggiungere domani lo stadio senza avere un biglietto di ingresso in mano. Del resto dei preziosi tagliandi non c'e' traccia, dal momento che in gran parte sono finiti nelle mani di bagarini e questo pomeriggio a Marienplatz li rivendevano a 400 euro ciascuno. ''Un prezzo impossibile per le nostre tasche'' sottolinea sconsolato Pietro Capalbio, 30 anni, meta' dei quali vissuti in Germania - ''nel mio nucleo familiare siamo in dieci ad essere tifosissimi della Nazionale, ma non possiamo certo spendere otto milioni delle vecchie lire per veder giocare gli azzurri''. E cosi' non rimane che accontentarsi di un solo attimo fuggente, il passaggio del pullman degli azzurri che nel tardo pomeriggio vanno ad allenarsi all'Awd-Arena. ''Almeno ci avessero consentito di assistere all'allenamento, cosi' come e' avvenuto a Duisburg'' si lamenta Maria Misuraca, 25 anni, che in tuta azzurra e' di fronte agli spogliatoi. Gli anno eco Giorgio Floris, 50 anni, un cuoco originario della Sardegna ed Antonio Rizzo, calabrese di Cutri e lontano parente di Iaquinta, a cui chiedera' il miracolo di un biglietto omaggio, non tanto per lui quanto per Gerardo, ragazzo di otto anni dai grandi occhi neri che con orgoglio da alcuni giorni veste la maglia della Roma con impresso il nome del suo idolo Francesco Totti. Gerardo, e' l'emblema dei bambini italiani di Hannover: parlano perfettamente tedesco, mangiano sia wurstel che spaghetti, ma della lingua italiana conoscono soltanto la terminologia calcistica e gli slogan piu' urlati in curva. La stessa delusione campeggia sul volto, dipinto tricolore di un altro bambino Luca, sei anni, prima elementare che si dispera passeggiando mano nella mano con il padre dinanzi allo stadio. ''E' difficile spiegare ad un bambino che per assistere ad una partita di calcio ci vuole una fortuna'' commenta sconsolato il papa' tifoso. Nei pressi dell'Arena il folto capannello diventa una piccola folla quando arrivano gli azzurri in tenuta d'allenamento: tanti cori, tanti baci lanciati da lontano, tante foto scattate con i telefonini. ''Ci accontentiamo'', confessa rassegnato il piu' anziano fra una comitiva di giovani abruzzesi. Quindi rivolto a Luca e Gerardo, i bambini in lacrime, prova a rincuorarli. ''Forza ragazzi - dice sorridendo - domani tutti davanti alla tv e domenica tutti allo stadio ad Hannover a vedere l'Ambrosiana''. E' la squadra degli emigranti di Hannover che gioca fra i dilettanti ed e' allenata da Giorgio Scorza, dipendente di una ditta tedesca di gelati.
(ANSA).
 
posted by Sandromex at 8:27 PM | Permalink |


0 Comments: