sabato, giugno 24, 2006
BRASILE; PARREIRA HA VOGLIA DI CAMBIARE

Ogni volta che c'e' un Mondiale il Brasile non mantiene mai la formazione titolare. Strada facendo c'e' sempre qualche cambiamento, i tecnici della Selecao non vivono di certezze. Danno, ed e' successo anche stavolta, gli undici di partenza con un mese di anticipo, gia' al momento delle convocazioni, poi cambiano idea e si regolano di conseguenza. Il momento sembra essere arrivato anche adesso, come nel 1994 quando Rai' era titolare e padrone della maglia numero 10, pero' venne escluso a beneficio di Mazinho, campione del mondo incompreso dal calcio italiano. Volendo andare indietro nel tempo, si deve per forza ripensare a Svezia 1958, quando, dopo le partite iniziali, Vicente Feola si decise a dar fiducia a Pele', un ragazzino 17enne che in allenamento faceva meraviglie. Mise dentro anche Vava' al posto di Mazzola-Altafini, ed il Brasile vinse il suo primo titolo di campione del mondo. Nel 2002 titolare era Juninho Paulista, poi Lazaroni si rese conto che la sua squadra era troppo sbilanciata e mise dentro Kleberson, centrocampista piu' portato alla fase di copertura. A Italia '90 il partner designato di Careca in attacco era Romario, poi Lazaroni di convinse di far giocare Muller, quello che quando era al Torino si soffiava il naso con le tende di casa, e adesso e' diventato predicatore evangelico, a capo di una setta religiosa con milioni di adepti. Anche a Germania 2006, come sedici anni fa in Piemonte, il cambiamento dovrebbe riguardare l'attacco: appare ormai chiaro che fra Ronaldo e Adriano uno dei due e' di troppo. La velocita' e la freschezza di Robinho sono necessarie per dare piu' movimento e profondita' ad un reparto finora troppo statico. Cosi', visto che il Fenomeno e' tornato tale contro il Giappone, si spiegano i musi lunghi e la poca voglia di parlare dell' Imperatore interista. A esporsi e' stato, di nuovo, il Presidente Lula, chiedendo a Parreira di trovare un posto anche a Juninho Pernambucano, ma qui il discorso si fa piu' complicato, sebbene la richiesta provenga da un Capo di Stato particolarmente tifoso: semmai, contro il Giappone al ct e' piaciuto molto Gilberta Silva. Ecco perche', a dar retta a certe voci 'dal di dentro', contro il Ghana anche Emerson potrebbe rimanere in panchina. Capitan Cafu, invece, e' pronto a riprendere il suo posto. ''Quando uno rimane fuori si arrabbia sempre - spiega il milanista - e contro il Giappone non ci e' rimasto male soltanto Adriano, ma anche io. Avrei voluto esserci, anche per battere certi record. La partita contro il mio amico Nakata e i suoi compagni ha sconvolto le nostre gerarchie? Non so, chiedete a Parreira, del quale comunque rispettero' sempre le scelte. Ovviamente spero di esserci contro il Ghana, ma non vado a chiedere nulla: la verita' e' che nel Brasile ci sono 23 potenziali titolari, e non e' certo facile allenarlo e fare delle scelte. Qui tutti hanno la possibilita' di giocare, ed in qualsiasi momento''. Semmai bisognera' tener conto che contro il Giappone e' stata una partita diversa dalle altre, ''perche' loro avevano assoluto bisogno di vincere, quindi si aprivano e per noi ci sono stati piu' spazi. Quindi il nostro compito e' risultato piu' facile, eravamo anche con meno pressione addosso perche' gia' qualificati. Ma non sara' sempre cosi', con il Ghana tutto tornera' come prima''. Nel senso che la squadra-sorpresa (ma anche dei cattivi, ben 12 ammoniti finora) del Mondiale si chiudera' in difesa? ''Li chiamano il Brasile dell'Africa - dice Cafu - ma vediamo se davvero giocheranno come noi, ovvero privilegiando la fase offensiva''. Il discorso torna al punto di partenza, a quel settore dove potrebbe materializzarsi il cambiamento meditato da Parreira. ''Con Robinho la palla circola con piu' velocita'? - commenta Cafu - Si', ma anche Adriano e' bravo. Non so cosa fara' il nostro tecnico, lui decide solo per il bene del Brasile e certo dovra' valutare bene la situazione, scegliere e' sempre difficile''. Cafu non lo dice, ma fa parte del partito pro-Robinho: chiamarlo la nuova Perla Nera sara' un paragone esagerato, anche se viene dal Santos e ha la benedizione di O Rei, pero' di quel ragazzo con la maglia numero 23 in questo attacco brasiliano anti-Ghana c'e' davvero bisogno. (ANSA)
 
posted by Sandromex at 6:24 PM | Permalink |


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