Ragazzi italiani, stessa eta' e facce simili. Ma con destini diversi. Da Alberto Gilardino al soldato Alberto schierato a Nassiriya, Italia-Usa vuole essere davvero 'solo' una partita di calcio, senza l'armamentario di metafore fuori luogo. Se non altro per tener lontano il timore che sia una partita da allarme rosso. ''Johnson parla di guerra? Davvero esagerato...'', la replica del centravanti della nazionale alle parole del giocatore americano. Gilardino e' informato, ovviamente, del fatto che questa volta oltre ai 23 milioni di tifosi azzurri davanti alla tv ci sara' il contingente militare italiano a Nassiriya. ''Il ritiro dall'Iraq? Non compete a me parlarne. Pero' sappiamo che i soldati li' ci seguiranno - aggiunge il numero 9 azzurro ai Mondiali - Anche per questo vogliamo fare bella figura, per loro. Combattono giorno dopo giorno per l'Italia''. Combattono? Si', cosi' pensa Gilardino, senza per questo voler entrare nel merito di cosa sia formalmente la missione Antica Babilonia: e questa davvero non e' sua competenza. ''Ci dicono che Italia-Usa sara' una partita particolare per la sicurezza, pero' noi vogliamo estraniarci dal contesto e concentrarci sui 90' - assicura - Credo, anzi spero che Johnson abbia usato quella parola come metafora calcistica. Anche se visto il contesto sarebbe meglio evitarle certe parole''. D'altra parte, nel gruppo azzurro la sensibilita' nei confronti del 'contesto' - la guerra in Iraq - non e' inedita. La strage di Nassiriya del 12 novembre 2003 coincise con l'amichevole Polonia-Italia a Varsavia, e le due squadre giocarono con il lutto. Appena dieci giorni fa, poi, fu il team manager Gigi Riva a lanciare un messaggio forte dopo la morte di Alessandro Pibiri, il soldato della Brigata Sassari. Ma soprattutto Gilardino ha riservato gia' altre volte il suo pensiero alla guerra: fu il centravanti a segnare il gol del bronzo olimpico di Atene 2004 contro l'Iraq, e in quell' occasione Gilardino esulto' indicando il cielo con un dito, in ricordo di Enzo Baldoni ucciso il giorno prima. C'e' poi un altro aspetto che rende Gilardino particolarmente sensibile e con lui probabilmente anche gli altri azzurri: ''Spero che Italia-Usa non sia davvero una partita a rischio. Lo stadio sara' pieno, e ci saranno anche le nostre famiglie''. E' evidentemente anche per questo che Gilardino vuole distogliere il pensiero da tutto quel che c'e' attorno alla partita contro gli americani. ''Vogliamo fare una grande partita e andare a 6 punti. Noi i piu' spettacolari del Mondiale finora? Non so, sicuramente siamo una nazionale molto duttile - l'analisi tecnica del centravanti - Lippi ha quattro attaccanti a disposizione, e tutti potrebbero giocare in qualsiasi nazionale di questo torneo. Delle altre squadre mi sono piaciuti la coppia Villa-Torres, che impressione la Spagna. E poi anche Saviola-Crespo, dell'Argentina. L'Inghilterra invece ha un gran centrocampo e organizzazione di gioco. La Germania non mi ha impressionato, pero' ha vinto...Il Brasile? La delusione deriva solo dal fatto che tutti se lo aspettavano stellare gia' subito''. Felice del ritorno di Berlusconi alla presidenza del Milan (''fa piacere ritrovarlo'') e della mossa Milan anti-Real su Kaka' (''se l'ha contattato al Mondiale, il club spagnolo non e' stato corretto''), Gilardino e' stato anche insignito da un sondaggio tra le donne del titolo di 'piu' bello della nazionale'. Pero' preferirebbe altri successi: ''Fa piacere, gelosia della mia fidanzata a parte, ma il mio mestiere e' un altro, l'attaccante. E allora forse e' il caso che aggiusti un po' la mira''. Ed e' una metafora innocente. (ANSA). foto: afp.com