Nel bene e, soprattutto, nel male, e' sempre il Brasile di Ronaldo. Non bastava la pessima prestazione contro la Croazia, ora ci si e' messo anche il malore accusato dal Fenomeno ieri, durante il giorno di riposo, che l'ha costretto ad andare in una clinica di Francoforte per una serie di controlli durati quattro ore. All'inizio la paura e' stata tanta, i brasiliani hanno sempre bene in mente cosa successe prima della finale mondiale contro la Francia nel 1998, quindi si sono mossi immediatamente per evitare il ripetersi di un problema del genere, preoccupandosi anche di tenere il piu' possibile segreta la cosa. Soltanto all' una di notte e dopo una lunga riunione con tutto lo staff dirigenziale ed il ct Parreira, il medico della Selecao Jose' Luis Runco ha dato il via libera alla diffusione della notizia, ma solo perche' aveva avuto la certezza che non si e' trattato di una cosa seria. Di sicuro i guai di Ronaldo sembrano non finire mai: dalle notti in discoteca alle ironie sul suo peso, dalle vesciche ai piedi e la febbre alle polemiche con Lula, da prima che cominciasse il Mondiale non si parla che di lui, ma mai per motivi calcistici. Unica eccezione il dopo-partita di Brasile- Croazia, quando i fischi del pubblico al momento della sostituzione con Robinho hanno sottolineato la sua pessima prestazione all'Olimpico di Berlino: i giornali brasiliani hanno scritto di un ''Ronaldo disperso in campo''. Lui vorrebbe dimenticare tutto questo e pensare solo ''alla battaglia con l'Australia: penso di giocare meglio e vorrei segnare quel gol che mi ci vuole per sbloccarmi''. Intanto il caos che c'era in mattinata davanti all'albergo- ritiro di Konigstein si e' spostato nella zona mista dell'Arena Zagallo, dove il Fenomeno fa sapere al mondo che ''ora sto bene, cio' che ho avuto non ha nulla a che vedere con quanto mi e' successo nel 1998, e voglio solo dimenticare tutto''. Fa anche sfoggio di filosofia, mista a un pizzico di rassegnazione. ''Sembra davvero che capitino tutte a me - dice - ma non lo faccio certo di proposito, io vorrei pensare soltanto al calcio. Non ho capito neanche bene cosa mi sia successo, so solo che ieri durante il nostro giorno di riposo sono rimasto praticamente sempre in albergo. Avevo un forte mal di testa e dolori allo stomaco, l'ho detto al medico, e nel pomeriggio abbiamo deciso che era il caso di andare a fare dei controlli. Non hanno evidenziato nulla, quindi mi sento tranquillo. Adesso non dite che sono malato: le medicine le ho prese solo ieri, oggi gia' non ne avevo piu' bisogno perche' stavo bene e mi sono allenato regolarmente in palestra''. In campo, nel pomeriggio, e' andato un po' meno bene che con i pesi: prima si e' allenato negli scatti legato a un elastico alternato a Luisao, poi ha 'passeggiato' durante la solita partitella che ha opposto i titolari (tra i quali c'era Ronie, segno che Parreira vuole confermarlo) alle riserve, giocata da tutti i giocatori buttando di tanto in tanto un occhio a bordo campo, dove c'era una delle tre giornaliste-pin up, dalle curve strepitose, ingaggiate da un tv messicana per l'occasione mondiale: impossibile non notarla. Anche Ronaldo la guarda, ma poi preferisce continuare a parlare di cio' che gli e' successo. ''Neppure il medico della clinica me l'ha saputo spiegare bene - dice -. Mi ha detto che potrebbe essere stato qualcosa legato alla mia sinusite, e per questo ho avuto quel forte mal di testa, o allo stress, e infatti mi hanno sottoposto a gastroscopia per capirne di piu' sui miei dolori allo stomaco. Comunque non mi hanno trovato nulla, e ora sono tranquillo e voglioso di tornare in campo: ammetto che contro la Croazia la mia prova e' stata mediocre, ma non e' stata ancora fatta una legge per stabilire che devo sempre giocare bene. Pero' vorrei riscattarmi contro l'Australia. Parreira mi confermera' anche dopo quest'ultimo problema? Sono un tipo disciplinato e mi sta a cuore il bene del gruppo, quindi accetterei ogni decisione dell'allenatore''. I compagni sperano che Ronie rimanga in formazione: ''merita piu' rispetto per cio' che e' come uomo e per quanto ha fatto per il Brasile''. Lo dice Kaka', Parreira passa li' vicino e fa finta di non sentire, un'altra chance al Fenomeno comunque e' disposto a darla, anche se ha tutta l'aria di essere l'ultima. Se con gli 'Aussie' gioca come contro la Croazia, contro il Giappone del suo idolo Zico il Fenomeno potrebbe ritrovarsi in panchina, e in campo Robinho provera' a dimostrare che e' davvero l'erede di Garrincha. (ANSA).
giovedì, giugno 15, 2006
RONALDO,'CAPITANO TUTTE A ME,ORA MI RISCATTO'
Nel bene e, soprattutto, nel male, e' sempre il Brasile di Ronaldo. Non bastava la pessima prestazione contro la Croazia, ora ci si e' messo anche il malore accusato dal Fenomeno ieri, durante il giorno di riposo, che l'ha costretto ad andare in una clinica di Francoforte per una serie di controlli durati quattro ore. All'inizio la paura e' stata tanta, i brasiliani hanno sempre bene in mente cosa successe prima della finale mondiale contro la Francia nel 1998, quindi si sono mossi immediatamente per evitare il ripetersi di un problema del genere, preoccupandosi anche di tenere il piu' possibile segreta la cosa. Soltanto all' una di notte e dopo una lunga riunione con tutto lo staff dirigenziale ed il ct Parreira, il medico della Selecao Jose' Luis Runco ha dato il via libera alla diffusione della notizia, ma solo perche' aveva avuto la certezza che non si e' trattato di una cosa seria. Di sicuro i guai di Ronaldo sembrano non finire mai: dalle notti in discoteca alle ironie sul suo peso, dalle vesciche ai piedi e la febbre alle polemiche con Lula, da prima che cominciasse il Mondiale non si parla che di lui, ma mai per motivi calcistici. Unica eccezione il dopo-partita di Brasile- Croazia, quando i fischi del pubblico al momento della sostituzione con Robinho hanno sottolineato la sua pessima prestazione all'Olimpico di Berlino: i giornali brasiliani hanno scritto di un ''Ronaldo disperso in campo''. Lui vorrebbe dimenticare tutto questo e pensare solo ''alla battaglia con l'Australia: penso di giocare meglio e vorrei segnare quel gol che mi ci vuole per sbloccarmi''. Intanto il caos che c'era in mattinata davanti all'albergo- ritiro di Konigstein si e' spostato nella zona mista dell'Arena Zagallo, dove il Fenomeno fa sapere al mondo che ''ora sto bene, cio' che ho avuto non ha nulla a che vedere con quanto mi e' successo nel 1998, e voglio solo dimenticare tutto''. Fa anche sfoggio di filosofia, mista a un pizzico di rassegnazione. ''Sembra davvero che capitino tutte a me - dice - ma non lo faccio certo di proposito, io vorrei pensare soltanto al calcio. Non ho capito neanche bene cosa mi sia successo, so solo che ieri durante il nostro giorno di riposo sono rimasto praticamente sempre in albergo. Avevo un forte mal di testa e dolori allo stomaco, l'ho detto al medico, e nel pomeriggio abbiamo deciso che era il caso di andare a fare dei controlli. Non hanno evidenziato nulla, quindi mi sento tranquillo. Adesso non dite che sono malato: le medicine le ho prese solo ieri, oggi gia' non ne avevo piu' bisogno perche' stavo bene e mi sono allenato regolarmente in palestra''. In campo, nel pomeriggio, e' andato un po' meno bene che con i pesi: prima si e' allenato negli scatti legato a un elastico alternato a Luisao, poi ha 'passeggiato' durante la solita partitella che ha opposto i titolari (tra i quali c'era Ronie, segno che Parreira vuole confermarlo) alle riserve, giocata da tutti i giocatori buttando di tanto in tanto un occhio a bordo campo, dove c'era una delle tre giornaliste-pin up, dalle curve strepitose, ingaggiate da un tv messicana per l'occasione mondiale: impossibile non notarla. Anche Ronaldo la guarda, ma poi preferisce continuare a parlare di cio' che gli e' successo. ''Neppure il medico della clinica me l'ha saputo spiegare bene - dice -. Mi ha detto che potrebbe essere stato qualcosa legato alla mia sinusite, e per questo ho avuto quel forte mal di testa, o allo stress, e infatti mi hanno sottoposto a gastroscopia per capirne di piu' sui miei dolori allo stomaco. Comunque non mi hanno trovato nulla, e ora sono tranquillo e voglioso di tornare in campo: ammetto che contro la Croazia la mia prova e' stata mediocre, ma non e' stata ancora fatta una legge per stabilire che devo sempre giocare bene. Pero' vorrei riscattarmi contro l'Australia. Parreira mi confermera' anche dopo quest'ultimo problema? Sono un tipo disciplinato e mi sta a cuore il bene del gruppo, quindi accetterei ogni decisione dell'allenatore''. I compagni sperano che Ronie rimanga in formazione: ''merita piu' rispetto per cio' che e' come uomo e per quanto ha fatto per il Brasile''. Lo dice Kaka', Parreira passa li' vicino e fa finta di non sentire, un'altra chance al Fenomeno comunque e' disposto a darla, anche se ha tutta l'aria di essere l'ultima. Se con gli 'Aussie' gioca come contro la Croazia, contro il Giappone del suo idolo Zico il Fenomeno potrebbe ritrovarsi in panchina, e in campo Robinho provera' a dimostrare che e' davvero l'erede di Garrincha. (ANSA).