mercoledì, giugno 14, 2006
SALVATE SOLDATO ALEX,ECCO OPERAZIONE DEL PIERO

Salvate il soldato Alex. Sara' perche' gli Stati Uniti si avvicinano, e il palcoscenico del Mondiale proietta gli azzurri in una dimensione quasi cinematografica, ma tra le missioni azzurre di queste ore c' e' anche questa: calmare Del Piero, svelenirne i malumori dopo le briciole di partita riservatagli da Lippi, andare insomma a riprenderlo laggiu', su quella collinetta sulla quale si e' isolato per una battaglia personale contro il mondo. Altro che Achille. ''Gli otto minuti contro il Ghana bruciano? Non deve essere cosi'. Possono bastare: e' il segno che al mondiale ci sei'', la carezza tentata da Gigi Riva. Nell'Italia che sorride e gia' si esalta al 2-0 dell'esordio, l'unica nota dissonante e' il muso dello juventino. Cosa ha fatto rompere la corda gia' tesa? Chi e' riuscito li' dove hanno fallito le infinite panchine inflitte da Capello? Al suo terzo appuntamento con la Coppa piu' ambita, con due Mondiali neri alle spalle, Del Piero aveva gia' capito cosa lo aspettava: quando Lippi a Ginevra gli aveva affidato una maglia da titolare per non far stancare Totti, o quando in alternativa al romanista reduce dall'infortunio era stato provato un altro schema, il 4-4-2. Ma c'e' un altro episodio alla base del nervosismo esploso ieri nella partitella con i diciassettenni del Duisburg (prima un calcione a un giovane avversario, poi l'insofferenza al rimprovero di Lippi, infine le scuse all'avversario): episodio minimo, ma come spesso capita in grado di far perdere le staffe a un calciatore. La scena e' quella dell'Eilenriedenstadion di Hannover, mattina della partita. Lippi distribuisce le pettorine, si chiarisce la formazione: c'e' Perrotta a sorpresa, Del Piero e' fuori ma tanto lo sapeva. Per lui pero', come per Oddo e Camoranesi, c'e' dell'altro: i tre fanno un allenamento specifico, addestramento alla partita. Sono quelli le sostituzioni nella testa di Lippi? Cosi' interpretano nel gruppo azzurro, se e cosa abbia detto il ct al giocatore non e' dato sapere. Poi Italia-Ghana, e la piega e' diversa. Camoranesi subentra e gioca mezz'ora di sostanza. Poi tocca a Iaquinta, venticinque minuti e un gol. Quando la partita e' al sicuro, ecco gli 8' che Lippi concede a Del Piero. Molto meno di quel che si aspettava, a giudicare dal volto con il quale rientra negli spogliatoi, mentre i compagni festeggiano. ''Il gol di Iaquinta ha un precedente - racconta Riva all'indomani dello scatto di nervi di Del Piero - Ne aveva fatto uno identico la settimana prima, in allenamento''. Cose che invece a Del Piero non riescono, neanche contro i ragazzini del Duisburg. ''Achille? Non so..C'e' un solo messaggio che bisogna dare, ed e' li'....'' dice Riva indicando il campo di calcio. Quel giorno all'antivigilia dell'esordio fu Del Piero a chiedere di venire in sala stampa per chiarire che Mondiale si aspettava. Ora la risposta del team manager azzurro, evidentemente gradita a Lippi, oltre che al capodelegazione Abete rientrato a Roma e informato della situazione. ''Da due anni Alessandro ha un'idea fissa: considera ogni occasione quella buona per dimostrare quanto vale'', la spiegazione di un compagno di squadra, Andrea Pirlo. Da questa prospettiva, otto minuti non sono il massimo della vita. ''Per me lui e' sempre lo stesso: professionale e corretto con noi. Non posso che parlarne bene'', la coccola di Camoranesi. Insomma, l'operazione recupero e' cominciata. ''Alessandro e' un ragazzo intelligente. Otto minuti sono pochissimi per chi ha un certo passato - la conclusione di Riva - ma sono il segno che ci sei. Ha saputo aspettare tante volte nella sua carriera, anche ora verra' il suo momento''. Ma su certe colline, non si puo' aspettare troppo a lungo che ti vengano a salvare. (ANSA).
 
posted by Sandromex at 6:21 PM | Permalink |


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