
Compleanno in campo per Cafu, da oggi 36enne capitano del Brasile campione del mondo in carica, nato nel giorno in cui la Selecao e l'Inghilterra s'incontravano nella partita dei Mondiali di Messico '70. Il calcio e la maglia verde-oro erano evidentemente nel suo destino, cosi' ha battuto il primato di presenze in finali mondiali, tre consecutive dal 1994 al 2002, e adesso sogna il poker. I compagni gli hanno intonato la tradizionale canzone di auguri prima dell'allenamento pomeridiano, lui ha ringraziato e poi ha indicato a tutti, come possibile bersaglio di qualche scherzo, il preparatore atletico Paulo Paixao, inflessibile 'gaucho' che ha impedito ai giocatori di Parreira di mangiare a pranzo la torta che una cuoca aveva preparato in onore di Cafu: troppe calorie, e nei giorni che precedono il Mondiale non sono ammessi 'sgarri' alimentari di sorta. ''In ritiro qualcosa per festeggiare faremo comunque - ha detto Cafu - comunque per il regalo aspetto la sera del 9 luglio. La festa piu' bella che potrei avere sarebbe quella di poter alzare di nuovo la Coppa, di vedere di nuovo il Brasile campione: mi renderebbe l'uomo piu' felice del mondo''. Cosi', attraverso i microfoni dei cronisti delle mille radio brasiliane che inseguono, in zona mista, i calciatori della loro nazionale, Cafu invia un messaggio di speranza a tutti i suoi connazionali: ''So che nel mio quartiere di San Paolo, a Irene, stanno gia' brindando per me, io do' appuntamento a tutti per un brindisi ancora piu' grande, quello che faremo quando il Brasile avra' riconquistato la Coppa. Vorrei tanto vedere di nuovo tutto il mio paese, e non solo il quartiere, in festa, e noi siamo qui per questo''. I veleni a base di intercettazioni ed arbitri sono lontani mille miglia, qui Cafu e' 'solo' il capitano del Brasile, e questo vuole rimanere. ''Penso a questo per tutto il tempo - spiega - e nella mia testa in questo momento non c'e' spazio per altri argomenti. Sono troppo felice di giocare il mio quarto mondiale, e di poter battere anche il primato di presenze con la maglia della nazionale''. Nella testa di quel Cafu che anche nell'allenamento di oggi fa tantissime volte su e giu' sulla fascia destra, per provare gli schemi e l'intesa con il 'quadrato magico' d'attacco, c'e' solo il 9 luglio, la sera della finale e di quella che potrebbe diventare un memorabile sbornia collettiva, per la quale Paulo Paixao dara' sicuramente il permesso.
(ANSA). Foto: AFP