Come un incubo, Byron Moreno si e' materializzato davanti agli occhi dell'Italia mondiale un'altra volta ieri, alle 21.30 della sua prima giornata tedesca. L'occasione e' stata la lezione che il professore olandese, Mario van Der Ende, ha tenuto sulla tanto temuta tolleranza zero. ''Non ne esco piu' sereno ne' piu' preoccupato - ha spiegato all'indomani il capitano Cannavaro, commentando i 70' minuti di incontro con l'ex arbitro olandese - Nella prima fase le regole saranno osservate rigidamente. Vorrei farvi vedere il dvd che ci hanno mostrato: altro che Italia, all'estero fanno entrate criminali...Pero' ad un certo punto hanno fatto vedere una nostra trattenuta e abbiamo riso: poi lo stesso fallo l'hanno fatto in una partita asiatica''. L'episodio citato e' presto individuato: si trattava della trattenuta in area di Panucci su Seol, al 4' del primo tempo di Corea del Sud-Italia, Mondiale 2002, il 18 giugno: l'arbitro ecuadoregno fischio' subito il rigore tra le proteste degli azzurri, che al momento non potevano immaginare quanta parte nella loro eliminazione avrebbe poi avuto Moreno. A seguire, il dvd portato dai rappresentanti Fifa ha pero' mostrato un analogo episodio a parti invertite: la Spagna, nei quarti con la Corea dopo l'eliminazione con l'Italia, che protestava contro la mancata concessione di un penalty a danno degli asiatici. Ecco spiegata la risata, probabilmente nervosa, della platea di alunni azzurri. Che da scolari diligenti non si sono sottratti a qualche curiosita': prima Totti poi Gattuso hanno chiesto chiarimento all'arbitro. Il romanista fu tra l'altro espulso dall'olandese in un Roma-Atletico Madrid di Uefa, nel '99, cui seguirono polemiche. Ma stavolta non si e' fatto problema di chiedere chiarimenti sul rischio ammonizione fin dal tunnel di ingresso in campo, per chi porta braccialetti o collanine proibite, lui che nel tunnel di quel Roma-Atletico entro' nel parapiglia che costo' poi pesanti squalifiche ai giallorossi. Si e' parlato molto di falli da dietro, argomento gia' caro al ct che nell'anno dell'infortunio a Totti e delle polemiche per il fallo di Cannavaro su Mudingayi aveva gia' catechizzato i suoi, prima e dopo i gialli rimediati persino nelle due amichevoli in Svizzera. Lippi ha invece chiesto chiarimenti sulla concessione di un calcio di rigore, in un episodio che l'inesatta traduzione dell' addetto Fifa aveva reso poco chiaro. E si e' parlato poi di gomitate, falli da dietro, simulazione. ''Ma quando saltiamo il portiere, e pur non subendo fallo siamo sbilanciati e cadiamo, cosa dobbiamo fare per far capire all'arbitro che non intendiamo simulare?'', la domanda del gruppo azzurro a Van der Ende. Il vero terrore azzurro, come per tutte le nazionali, e' quello per gialli ingenui: in un torneo breve, e con la squalifica che scatta automaticamente dopo due ammonizioni, non ci sono margini di errore. ''Mi sono accorto che anche noi attaccanti dobbiamo stare attenti - ha detto Gilardino - Io ad esempio nel gioco aereo non posso troppo alzare le braccia per aiutarmi a decollare: rischio di esser punito per una gomitata''. Cannavaro invece e' convinto che l'Italia non abbia da temere piu' delle altre. ''Credo che le regole siano sempre le stesse: semmai bisognera' stare attenti nella prima fase, quando l'applicazione del regolamento sara' molto rigorosa. Certo, stando a ieri niente falli da dietro, niente perdite di tempo, neanche possiamo alzare la maglia dopo un gol. Ma non e' vero che con il nostro campionato siamo abituati male: all'estero, ho rivisto ieri, fanno entrate criminali. Altro che Italia''. E altro che Moreno.
(ANSA).