Definiti “parassiti” dal Der Spiegel, criticati per il “calcio da caverna” da El Pais. Alessandro Nesta non ha gradito le critiche mosse agli italiani e alla nazionale dalla stampa straniera e, da stopper di razza, si è lanciato in una strenua difesa del “made in Italy” durante la sua conferenza stampa a Casa Azzurri. “Gli italiani, dopo la Guerra, si sono sempre dati da fare”, ha sottolineato, “Hanno sempre portato la loro esperienza, ad esempio nella moda e nella ristorazione. Il nostro modo di vestirci è imitato e siamo invidiati, quindi non credo proprio che siano parassiti”. Nesta ha aggiunto che “se ci attaccano tutti, vuol dire che un po' ci temono, ma siamo orgogliosi di quello che stiamo facendo, speriamo di fare ancora meglio”. Il milanista si è lanciato anche in uno scambio di battute con un giornalista argentino, che prendendo spunto dal rigore concesso agli azzurri contro l'Australia e da “Moggiopoli” (oltre al gol in fuorigioco del Brasile) ha parlato di mondiale della corruzione e dello scandalo. “Lei è dell'Argentina, tutto a posto da voi?”, ha chiesto Nesta al suo interlocutore, “Ognuno guardi a casa sua, noi abbiamo avuto il nostro problema, ma sinceramente non lo abbiamo portato noi. Ci hanno concesso un rigore che dal campo si poteva dare”. Il giornalista argentino ha sottolineato che le squadre piccole sono costantemente penalizzate e ha ricordato la finale del 1990 contro la Germania. Ma all'epoca “l'Argentina non era proprio piccola, c'era uno che si chiamava Diego Armando Maradona”, ha puntualizzato Nesta. E alla traduttrice, in difficoltà per la complessità del discorso, il giocatore ha detto: “E' un casino”. Il numero 13 azzurro ha poi parlato delle critiche rivolte alla squadra per la mancanza di bel gioco. “Le critiche ci sono sempre, è un gruppo esperto che ha fatto tante competizioni e sa come vanno certe cose, le sa prendere nel modo giusto”, ha osservato, “Credo che quest'anno abbiamo un grande gruppo, anche come mentalità e si è visto contro l'Australia quando siamo rimasti in dieci”. Nesta ha contestato anche la tesi di un'Italia eccessivamente difensivistica. Marcello Lippi, ha spiegato, “ha fatto giocare dalla prima partita calciatori offensivi, credo sia una moda attaccare l'Italia su questo aspetto. Abbiamo avuto anche un po' di problemi, poi il mister valuta le condizioni fisiche di ogni giocatore. Se ritiene che uno meno tecnico sia avanti rispetto a uno più tecnico nella preparazione, lo preferisce”. In questo momento viene esaltata dalla critica la solidità del reparto arretrato. “Quando abbiamo vinto 4-1 con la Germania sono stati evidenziati gli attaccanti”, ha ricordato Nesta, “si tratta di momenti di forma come Totò Schillaci nel 1990. In questo momento la difesa sembra molto in forma, per adesso va bene così.Credo che stiamo facendo bene e i risultati lo confermano, è giusto che si vada avanti su questa linea” (Apcom)