''Si', si', si', vamos a Berlin''. Alla stazione di Lipsia, con i treni in partenza per la capitale e per Gelsenkirchen, e' tutto uno sciamare di tifosi in maglia rossa, quelli della Spagna, che gridano tutto il loro entusiasmo e gia' sognano lo stadio della finale. Prima era solo una sensazione, adesso sta diventando una certezza: per la prima volta il calcio spagnolo potrebbe prendersi delle grandi soddisfazioni anche a livello di nazionale, finora ferma al successo negli Europei del 1964, nel segno di Luisito Suarez. Per la prima volta la Spagna e' leader mondiale, nessuno ha esordito nel torneo iridato con un successo cosi' rotondo, un 4-0 a spese dell'Ucraina che ha catapultato nell'Olimpo i ragazzi del ct Aragones, quello accusato di razzismo per la gaffe con Thierry Henry. La Spagna ha dato letteralmente spettacolo, forte di un 4-3-3 fatto soprattutto di talento: se un ct puo' permettersi di partire lasciando in panchina gente come Raul, Fabregas, Joaquin e Reyes, vuol dire che in mano ha una squadra che puo' perfino conquistare il mondo, arrivando alla sera del 9 luglio. Intanto oggi per la Spagna e' stato tempo di leggero allenamento mattutino e poi giornata libera fino alle 14 di domani, il tutto con il permesso di sognare. Ma il 'nino de oro' Fernando Torres rimane con in piedi per terra, ''perche' soltanto restando umili potremo continuare ad ottenere risultati. Anch'io sogno, ma non so se tutto potra' sempre andare cosi' bene come contro gli ucraini. Certo pero' che siamo stati proprio forti...''. Fiducia anche da parte di Cesc Fabregas: ''continuando a fare cio' che ci dice Luis Aragones arriveremo molto lontano. Lui e' un tecnico che sa sempre cosa fare. Raul? E' sempre il nostro capitano, e continuo a considerarlo un elemento fondamentale''. La grande prestazione personale di Fernando Torres ha rimesso in fibrillazione gli operatori di calciomercato e anche chi ne scrive sui giornali spagnoli: cosi' su Torres viene dato di nuovo in avvicinamento il Milan, alle prese con il problema della sostituzione di Shevchenko e forte delle sterline versate da Abramovich. Ma non c'e' solo ''Fernando il grande'', e' anche la Spagna dei naturalizzati, come l'argentino Pernia ed il brasiliano Senna, che non corre veloce come faceva il suo ex connazionale in McLaren ma assicura fosforo alla manovra e tutto l'appoggio necessario ad uno Xavi ieri stratosferico. Come se non bastasse, c'e' anche chi pronostica Spagna per via dei fattori extra-campo: il presidente della commissione arbitri della Fifa e' lo spagnolo Villar, e da li' viene anche Garcia Aranda, che una volta assegno' un rigore alla Roma contro il Liverpool per poi trasformarlo in corner: adesso, per conto della federazione mondiale, fa l'istruttore degli arbitri. E' quindi inevitabile, visto chi ricopre certi ruoli e volendo essere un po' maligni, pensare che gli spagnoli possano diventare la Turchia del Mondiale nippo-coreano, quello in cui loro vennero fatti fuori per far passare la Corea. Adesso sarebbe tempo di passare alla cassa per il risarcimento, ma di sicuro la Spagna vista ieri e' forte gia' di suo, con quel David Villa che promette di non fermarsi a quota 2. E' la grande novita' in fatto di bomber, ne approfittera' per andare avanti nella classifica dei marcatori a spese di sauditi e tunisini: se la Spagna continua a giocare cosi', anche questa e' una previsione su cui scommettere.
(ANSA).