''Per Spiegel? Ho letto che gia' nel '78 fece una copertina con spaghetti e la pistola. Forse ce l'ha con gli italiani. Magari il direttore ha la moglie che e' andata a letto con un italiano, oppure e' stato menato da bambino da un nostro connazionale''. Rino Gattuso doveva avercela dentro da tempo, o meglio da quando aveva letto che il settimanale tedesco, nella sua edizione on-line, aveva parlato di italiani parassiti. Cosi' l'occasione per rispondere alla rivista che ha sede proprio ad Amburgo, ma non a tutto il popolo tedesco, e' data dall'occasione della consegna del premio Fifa come miglior giocatore in Italia-Ucraina. ''Io non mi sento particolarmente offeso - ha spiegato il centrocampista azzurro - penso che dovreste esserlo di piu' voi. O meglio i nostri genitori, 20 milioni di italiani che hanno lavorato tantissimo e per anni hanno vissuto in case di 50-60 mq, con tanti sacrifici''. Gattuso vuole pero' precisare che i rapporti di amicizia con i tedeschi, a 4 giorni di una semifinale che si annuncia infuocata, sono perfetti. ''Dico una cosa - spiega il centrocampista - qui tutta la gente del posto e' stata di una cortesia e di una civilta' eccezionale. Veniamo scortati dalla polizia, coccolati dai cuochi. Insomma, un trattamento di eccezione''. Spiegel a parte, ovviamente. Ed eccezion fatta per lo stadio di Dortmund sede della semifinale. ''Io credo che ce la giocheremo alla pari, anzi lo spero. Avremo 50 e 50 per cento di possibilita'. Mi aspetto uno stadio tutto pieno di tedeschi, ma in campo vanno i giocatori, non i supporter delle squadre''. Sulla testa di Gattuso pesa anche la spada di un cartellino giallo, che vorrebbe dire squalifica e niente finale, che sia per il primo posto o per la consolazione. ''Vi giuro una cosa - dice il centrocampista - se avessi la garanzia che l'Italia si qualifica alla finale per il 1/o posto a costo del mio cartellino giallo o di saltarla, ci metterei la firma da subito. Ve lo giuro su quello che ho di piu' caro. In caso, ci sarebbe De Rossi pronti a sostituirmi''.(ANSA).