mercoledì, giugno 28, 2006
BLOKHIN AVVERTE ITALIA,VOGLIAMO ANDARE AVANTI
La gaffe con la quale Oleg Blokhin, Pallone d'Oro nel 1975, si e' presentato agli italiani e' di quelle memorabili. In Italia c'e' polemica su Totti: ''Totti? E' un problema di Trapattoni... Non mi riguarda''. ''Pensiamo a noi, non all'Italia'', questo e' il suo motto. Perche' questa con gli azzurri nei quarti del mondiale non e' la 'partita piu' importante della storia dell'Ucraina'. ''Noi la storia l'abbiamo gia' fatta'', ha risposto ad un certo punto il ct ucraino, leggermente irritato, con lo sguardo fisso altrove, scostante. Perche' i quarti sono gia' una grande vittoria. La sensazione e' che a lui l'Italia interessi fino ad un certo punto, anche se poi si e' corretto: ''Lippi? Si', Lippi, ma e' uguale, Trap o Lippi sono due grandi allenatori''. 'Ne Tak', ovvero 'Non Cosi''. E' il nome del partito politico ex comunista al quale aderisce Blokhin. Non si capisce l'Ucraina e Blokhin se non si parte da qui. Non Cosi' ha perso le elezioni, a vantaggio dello schieramento arancione di Yushenko, il presidente che verra' a sostenere i gialli ad Amburgo. Blokhin aveva apertamente appoggiato il rivale (era anche deputato uscente) poi sconfitto alle elezioni. Dopo tutte le vittorie dell'Ucraina in questo mondiale Yushenko, il suo rivale politico, invece ha chiamato il ct per congratularsi, perche' il popolo e' impazzito e il calcio unisce genti e abbatte le idee politiche. Dicono che continuera' ad allenare la nazionale anche dopo il Mondiale, cosa che in un ex paese sovietico non e' mai scontato. Dopo la vittoria ai rigori sulla Svizzera Shevchenko aveva detto che lui e i compagni si sentivano eroi nazionali. Anche lei mister Blokhin si sente un eroe nazionale? ''Andatelo a chiedere a Sheva. Io faccio solo il mio lavoro''. Traduzione: io e Sheva non ci stiamo molto simpatici. Il tipo, Oleg il Maggiore dell'Armata Rossa, non e' un amicone: sguardo freddo, risponde solo in ucraino, ma annuisce o scuote la testa quando le domande vengono fatte in inglese o tedesco. Fa il furbo, insomma. In Germania dicono che lei e' il generale dell'Ucraina: ''Non so come sia potuto venir fuori questo grado: quando giocavo stavo nell'esercito ed ero maggiore...'', ha risposto con ironia mista a stizza. Poi pero' ha spiegato: ''Ai giocatori quando sono arrivato ho detto una sola cosa: di non giocare per i soldi, ma per la patria, per il paese. Poi e' chiaro che non si puo' giocare per un grazie''. Che significa che la squadra si dividera' 8.5 milioni di euro per il passaggio ai quarti. L'Italia, allenata da Trapattoni o Lippi per lui non ha importanza, e' pur sempre favorita: ''Non e' facile recuperare i 120' della maratona contro la Svizzera, a questo punto poi siamo tutti stanchi. Sono ottimista contro l'Italia, perche' siccome loro sono i veri favoriti, avranno piu' pressioni: noi, effettivamente, ogni cosa che ci viene in piu' e' tanto di guadagnato''. Manca Voronin: ''Perdita grave, ma non cambieremo identita'''. Show finale con la stampa del suo paese: ''Chi faccio giocare al posto suo? Ditemelo voi... - con un sorriso assassino - Ma secondo voi lo vengo a dire ai giornalisti?''. Che come risposta va pure di lusso, visto che qualche giorno aveva apertamente litigato con loro. Dicono che la squadra sia stanca, che il mondiale e' lungo: ''I giocatori vogliono tornare a casa? E' un problema di tutti. Piccolo particolare: il mondiale viene ogni quattro anni, e noi vogliamo restare''. Quel 'Noi' si riferisce alla patria ucraina, ma i 'noi' veri sono i giocatori. Che sono praticamente a riposo da due giorni per smaltire le tossine della gara con la Svizzera. E oggi al Luftschiffhafen di Potsdam l'aria era davvero da relax ucraino. Assistera' stavolta alla eventuale giostra dei rigori o se ne andra' ancora negli spogliatoi? ''No, stavolta resto in campo: contro la Svizzera l'emozione era troppo forte''. Anche un maggiore dell'Armata Rossa ha un cuore. (ANSA).
 
posted by Sandromex at 9:43 PM | Permalink |


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