Una squadra ha festeggiato a lungo prima di entrare in campo, l'altra fa lo stesso ma dopo la partita. La Germania di Jurgen Klinsmann rifila tre gol all'Ecuador e si prende il primo posto del girone davanti al pubblico di Berlino che spera di incontrare di nuovo per la finale del 9 luglio. Finora e' stato tutto facile per la squadra di casa, mai partita cosi' bene in un Mondiale da quasi 40 anni a questa parte con tre vittorie in tre partite, ma la Nationalmannschaft ha comunque avuto il merito di non complicarsi mai la vita in un girone che alla fine si e' rivelato non piu' debole di altri. Vero e' che l'Ecuador visto a Berlino e' il lontano parente della squadra ordinata e concreta che si e' guadagnata il passaggio agli ottavi con una partita di anticipo. Quella di oggi i sudamericani praticamente non l'hanno giocata, lasciando tutta la liberta' del mondo ai giocatori tedeschi. Ne hanno approfittato soprattutto Miroslav Klose, arrivato a quota quattro nella classifica marcatori, e Michael Ballack che ha creato gioco senza nessuno attorno che glielo impedisse. Arrivano applausi convinti alla fine da parte dei 72.000 spettatori dell'Olympiastadion, Angela Merkel compresa, e ora la Germania tornera' a Monaco per un ottavo di finale che dovrebbe essere abbordabile. Jurgen Klinsmann puo' ringraziare il ct ecuadoregno Luis Suareza che, giusto per mettere subito le cose in chiaro, lascia meta' dei suoi titolari in panchina compresa la coppia d'attacco Delgado-Carlos Tenorio a segno nelle due precedenti partite. Non fa lo stesso il tecnico tedesco che schiera la sua formazione migliore con l'unica assenza dell'acciaccato Metzelder sostituito da Huth. E la Germania al primo affondo passa con il terzo gol mondiale di Klose, abile a girare sul palo piu' lontano un assist di Schweinsteiger al 4'. Diventa subito la partita che si augurava Jurgen Klinsmann perche' ora i suoi giocatori possono controllarla senza affannarsi troppo e l'Ecuador pure non ha alcuna intenzione di correre fino alla morte per cercare il pareggio. Fa caldo a Berlino e il passaggio agli ottavi e' gia' un risultato storico per i sudamericani che semplicemente evitano di attaccare e contrastare le giocate dei tedeschi. Si diverte il pubblico e si diverte anche Ballack che, anche quando trotterella per il campo, si capisce che ha talento da vendere e le idee giuste per dare fantasia al gioco dei tedeschi. E' in gran forma invece Miroslav Klose e lo si vede dal difficile tiro al volo che prova dal limite dell'area con la palla che va alta sopra la traversa e poi in occasione del secondo gol: scatta al momento giusto sull'assist di Ballack, difende il pallone con il fisico e con la tecnica evita il portiere e mette in rete a porta vuota al 44'. Nella ripresa c'e' gloria anche per l'altra punta Podolski, che dopo aver corso a vuoto contro Costa Rica e Polonia, finalmente trova il tocco giusto per segnare al 12'. Lehmann deve abbandonare la nullafacenza solo quando alza in angolo un tiro di Edwin Tenorio ma, per il resto, la gara e' un lungo monologo degli uomini di Klinsmann. Che al fischio finale di Ivanov, salutano tutto lo stadio con un giro di campo che tutti i tedeschi si augurano di rivedere il 9 luglio con una coppa nelle mani di Ballack. (ANSA). foto: afp.com