giovedì, giugno 01, 2006
LIPPI E TORMENTONE TOTTI, LUI COME RONALDINHO...
Il tormentone Totti lo inseguira' fino all'inizio del mondiale e forse oltre: ma visto il filone di domande che giornalisti e procuratori gli hanno rivolto nelle due settimane precedenti, Marcello Lippi sta al gioco volentieri. Se proprio deve esserci un bisillabo a pungerlo, insomma, nettamente meglio Totti che Moggi. ''Per me tra l'altro - spiega il ct azzurro - non e' certo un problema: il romanista ieri ha giocato 90' e non era neppure previsto, domani fara' uno spezzone di gara contro l'Ucraina. Magari non dall'inizio, ma giochera'. Sono passi di avvicinamento alla migliore condizione. Che non doveva arrivare ieri ma tra due settimane. Allora, solo allora, prenderemo una decisione''. Non e' preoccupato per gli stenti del primo tempo di Totti, Lippi. ''Anzi - spiega - e' positivo che alla distanza sia andato meglio. A fine gara era soddisfatto, e questo significa che e' stata un'iniezione di fiducia per lui. E' un campione come Ronaldinho, Messi, Henry: tutti li vorremmo al mondiale e facciamo di tutto per portarceli nelle migliori condizioni: e' giusto aiutarli. Poi e' evidente che ci organizziamo nel caso non fosse possibile schierarli. Totti ha detto che si manderebbe in campo contro il Ghana? - scherza - credo che la stessa cosa la pensino per loro gli altri 26 giocatori che ho qui con me...''. Intanto, nella logica del passo dopo passo, Totti giochera' ancora contro l'Ucraina, perche' l'obiettivo dichiarato di Lippi e' quello di regalare un minutaggio pari ad una gara e mezza ''non solo a lui, anche a molti altri'' in questo doppio test con Svizzera ed Ucraina. ''Non vale per tutti i convocati - aggiunge Lippi - perche' materialmente impossibile. Ma per quelli dell'ossatura base della squadra, e' cosi': tanto per fare un nome, De Rossi che ieri ha giocato mezza partita domani sara' in campo per 90'''. Ecco che spunta un'altra ipotesi di tormentone, come minimo un dualismo annunciato: la stagione zoppicante di Pirlo opposta all'escalation tecnico agonistica di De Rossi potrebbe mutare qualcosa nelle gerarchie. ''Fermo restando che quest' anno alcuni giocatori che non sono andati bene in campionato in azzurro sono stati eccellenti, il problema e' che un gruppo, al di la' del potenziale, e' veramente forte se tutti prendono atto del fatto che si puo' essere importanti anche entrando in campo non dall'inizio o magari giocando non la prima ma la seconda partita. Tra l'altro io non ho i paraocchi: mi piace cambiare''. A proposito: domani contro l'Ucraina di Shevchenko (''ma per me non gioca - dice sicuro il ct - ha solo tre giorni di allenamento...'') si cambia modulo. Si torna a quello con due punte e un trequartista: ''ieri ho cambiato solo per proteggere tatticamente Totti, ma questo e' il modulo che ci da' piu' punti di riferimento in avanti. E ci consente anche di concretizzare''. Posto che Totti non giochera' dall'inizio, il ruolo di trequartista dovrebbe toccare a Del Piero: in passato (''il romanista nella mia gestione ha giocato sette gare su 21'' osserva lo statistico Lippi) e' sempre stato cosi'. Su Del Piero il ct tiene a precisare un paio di cose: la prima e' che non si preoccupa ''se qualcuno e' apparso meno brillante di altri con la Svizzera. Non era ieri il giorno giusto per andare al massimo. Con i carichi di lavoro svolti a Coverciano e' evidente che qualcuno poteva essere imballato''. Il secondo chiarimento, quello che sembra stare piu' a cuore a Lippi, riguarda un gesto di nervosismo dello juventino durante la gara. ''Ce l'aveva con il quarto uomo che non aveva segnalato un fallo all'arbitro - racconta il ct - io gli ho solo detto di lasciare stare''. E cosa si aspetta dalla gara di domani? ''Che sia piu' equilibrata di quella di ieri. La sfida con la Svizzera ci ha fatto riprendere confidenza con il clima partita, corsa, contrasti e botte compresi. Ci mancavano da un paio di settimane''. Ha fatto riprendere confidenza anche con le critiche: quelle puramente tecniche non arrivavano da molto tempo. ''Ma ormai sono rassegnato. Dopo la gara con la Germania eravamo favoritio per il mondiale al pari del Brasile. Dopo quella con la Svizzera sento in giro perplessita'...''. La gente pero' sembra avere apprezzato il ritorno al calcio giocato. Nove milioni di audience tv, l'entusiasmo degli emigrati: ''Cose che mi fanno molto piacere'', scandisce significativamente il ct. Anche se sa che le sentenze, di qualsiasi tipo, non le danno i telespettatori o i tifosi in tribuna. (ANSA)