''Un gioco organizzato, grande difesa e tutto su Shevchenko. Questa e' l'Ucraina. Come fare a batterla non chiedetelo a me, anche perche' se no in Ucraina me la fanno pagare, ma i punti deboli ci sono...'', il santone Mircea Lucescu ammicca divertito ed e' contento di parlare con i suoi amici italiani. Perche' l'ex allenatore del Brescia da tre anni allena nel paese di Shevchenko e conosce vita, morte e miracoli della squadra di Blokhin. Alla guida dello Shakthar campione d'Ucraina negli ultimi due anni, Lucescu ha dato ben 6 giocatori alla nazionale, tra i quali Tymoshuk e Vorobey. ''Non do consigli a Lippi - racconta dal ritiro di Montreaux in Svizzera dove sta preparando i preliminari di Champions - ma si sa che l'Ucraina di Blokhin non ha traiettorie collettive organizzate d'attacco. Fa un calcio fisico, perche' la sua natura e' questa. Preferisce difendersi e ripartire. Ancora oggi e' una formazione nel solco del grande Lobanowski e ha il pregio di essere una nazionale che gioca quasi tutta in Ucraina, quindi sono compatti, si conoscono bene, fanno un bel gruppo''. Il livello del calcio ucraino e' molto cresciuto negli ultimi anni grazie all'arrivo di tecnici e giocatori dall'estero, perche' i soldi non mancano. Si vocifera che il patron dello Shakthar, Akmethov, sia piu' ricco di Abramovich. Miniere di alluminio, compagnie telefoniche, alberghi, giornali. A dare una mano a Mircea Lucescu a Donetsk c'e' anche il preparatore fisico italiano Carlo Nicolini: ''I calciatori ucraini sono dei grandi professionisti, lavorano e stanno colmando le lacune tattiche - spiega Nicolini - sono molto uniti tra di loro, sono in dieci a sudare. La base atletica non e' comune''. E in avanti c'e' Sheva: ''Ed e' in arrivo Milevsky, che non e' Sheva ma ci va molto vicino: A soli 21 anni e' gia' pronto per il calcio italiano, secondo me. Chi lo prende fa un affare. Non ha paura di niente e puo' solo migliorare. E' probabile che Blokhin lo faccia giocare in sostituzione di Voronin infortunato. E' vero che l'Italia non e'la Svizzera, ma credo che non vorra' cambiare molto - racconta Lucescu dalla Svizzera - Gli ucraini poi sono gente che si sottopone ad una preparazione fisica durissima: il clima freddo d'inverno e caldissimo d'estate nel calcio gli limita, culturalmente, un po' di fantasia, ecco perche' preferiscono metterla sul piano fisico, e di conseguenza prediligere la difesa - spiega Lucescu - La fantasia, si sa, produce attacco, la forza fisica preferisce la difesa. Gli italiani devono stare attenti, ma punti deboli ne hanno...''. Contro la Svizzera Blokhin ha dato fondo alla indiscutibile creativita' tattica che gli si riconosce. Mancando i due centrali Rusol e Sviderskyi per squalifica, il ct ucraino ha spostato il centrale di centrocampo Gusin in difesa con ottimi risultati: ''Quando li si attacca bisogna evitare di urtare contro la diga di Tymoshuk, meglio allargare verso Shelayev, o andare verso la profondita' - e' l'opinione di Lucescu - Al centro della difesa sono statici, tanto che Vashchuk spesso arretra dietro l'altro centrale per fare il libero. E' in mezzo alla difesa che vanno attaccati. A volte lo si vede mettersi 20 metri dietro la linea di difesa... Con una squadra del genere e' chiaro che uno come Pippo Inzaghi puo' andare a nozze: si infila e li castiga tra le maglie. Sulle fasce hanno ottimi giocatori come Gusev, che ha solo 23 anni. Nel complesso e' una buona squadra, con Sheva che puo' vincere le partite da solo. Certo, e' un gioco un po' antico, ma suppliscono con tanto sacrificio e forza fisica: l'Italia deve stare attenta''. Anche perche' Sheva sta tornando in forma, anche se ha confessato: ''Siamo stanchi''. (ANSA).