Non si può interrompere? Scusate, ma vado via". E' stata sospesa all'improvviso per la notizia di Gianluca Pessotto - precipitato da un abbaino della sede della Juventus, in un probabile tentativo di suicidio - la conferenza stampa a Duisburg di Fabio Cannavaro. Prima di abbandonare il centro sportivo di Meiderich visibilmente scosso, il capitano della nazionale aveva comunque detto cose interessanti sulla partita con l'Australia e sul suo momento personale. "Sono due anni che riesco ad allenarmi sempre ogni giorno, questo mi permette di stare bene", ha spiegato il difensore della Juventus a proposito del suo grande momento di forma, "In questo momento penso di essere sereno, ho accumulato sicuramente tanta rabbia prima di questo mondiale. Forse può essere anche quello". Gianluigi Buffon ha definito Cannavaro il più forte difensore del mondiale. "E' troppo di parte...", ha scherzato l'azzurro, "Fa comunque piacere da un compagno con cui giochi insieme da tanti anni, la fiducia dei compagni alla fine è sempre quella che conta di più. Lui ha iniziato insieme a me e mi conosce benissimo. Ha visto tutta la mia crescita a livello calcistico, sa i miei pregi e i miei difetti". Oggi è uno degli azzurri più osannati, ma prima dell'inizio dei Mondiali c'era qualcuno che sosteneva che non meritasse di indossare la fascia da capitano dall'Italia. Anche se la nazionale si è qualificata per i quarti ed è in un momento di euforia, Cannavaro non ha dimenticato quel periodo. "Sono cose che sicuramente mi hanno fatto male e mi hanno fatto pensare", ha spiegato il difensore della Juve in conferenza stampa al centro sportivo di Meiderich, "Sono sempre cresciuto con dei valori importanti per quanto riguarda il calcio e la vita quotidiana. Sentirli messi tutti in discussione da uomo mi ha dato sicuramente fastidio. Io vado avanti per la mia strada, l'unico modo per far capire alla gente quello che sono è dimostrarlo in campo, fortunatamente è quello che mi riesce meglio". Cannavaro ha respinto la tesi di un'Italia fortunata. "All'inizio mi dava un po' fastidio che tutti dicessero che questa Italia è stata fortunata, per quello che abbiamo dato e soprattutto dimostrato in campo", ha chiarito, "Io sono andato un po' ad analizzare la partita, anche se ancora non l'ho rivista. Tiri in porta dell'Australia credo uno o due, noi abbiamo creato sei o sette occasioni per poter chiudere la partita. E qualcuno parla ancora di fortuna: la fortuna è stata loro che hanno giocato undici contro dieci, non nostra". Da capitano, si è detto perfettamente in sintonia con l'operato di Marcello Lippi. "Fortunatamente a me quello che piace del mister è che va sempre avanti per la sua strada. Non si fa condizionare da nessuno, ha le sue idee in testa e cerca di trasmetterle alla squadra, noi penso che in questo momento le recepiamo bene", ha affermato il difensore della Juventus, "Tiene tutti sulla corda e a noi questo piace, perchè rende tutti partecipi. Fa stare tutti sull'attenti, è una cosa importante". Quanto alla gara con l'Australia, Cannavaro ha chiarito che il ct "l'ha preparata nel modo in cui prepara tutte le partite. Abbiamo visto lo sfogo in televisione e conoscendolo non ci si meraviglia, perchè quando ha avuto qualcosa da dire lo ha sempre detto in faccia: questo per qualcuno può essere un pregio e per altri un difetto". E' indicato quasi all'unanimità come l'uomo più in forma della squadra azzurra. "Anche prima di Parma si diceva che ero il giocatore che giocava di più, che stava meglio di tutti", ha ricordato, "Poi purtroppo per due anni ho sofferto per un infortunio da cui adesso fortunatamente mi sono ripreso". E ha svelato le sue "accortezze" personali. "Penso che tutta la gestione per quanto riguarda quello che avviene fuori dal campo sia importante per un atleta: alimentazione, sonno, sesso. Sicuramente sono anni che mi gestisco in un certo modo e mi trovo bene", ha osservato, "Sesso? Poco, quando ci vuole. Fa bene anche quello, aiuta. L'alimentazione è importantissima, è la benzina che ti serve per andare avanti: cerco di mangiare poco ma tutto, poi non fumo e non bevo alcolici perchè non mi piacciono, mi piace la Coca Cola. Faccio una vita normale, sicuramente nella mia carriera ho sempre giocato tanto". Ieri ha avuto al suo fianco il terzo "partner" diverso: dopo Alessandro Nesta e Marco Materazzi, Andrea Barzagli. "In campo ero convinto di potercela fare: è vero che eravamo uno in meno, ma il loro gioco era molto prevedibile perchè cercavano sempre le fasce. Avevo una bella sensazione", ha raccontato, "Quando (Barzagli) è entrato gli ho detto: Andrea stai tranquillo che comunque ci divertiamo, sono queste le partite belle da giocare. Un po' mi ha guardato male". Ieri a Kaiserslautern l'unico rappresentante "istituzionale" era Gianni Petrucci, ad Amburgo è probabile che ci sia il "pieno" di politici. "Da parte nostra ci sarà sicuramente il massimo impegno e la massima concentrazione per cercare di regalare loro qualche bella soddisfazione", ha concluso, "e quelli che non sono venuti fino ad adesso...che si sono persi!" (Apcom)